Trading long: cosa significa e come si utilizza negli investimenti
Ogni strumento finanziario ha delle proprie strategie. Queste possono presentare differenti gradi di complessità, ma ci sono degli elementi che definiscono “orizzonti” e obiettivi comuni, indipendentemente dalle scelte operate. In particolare si può fare una prima distinzione tra il trading long e il trading short. Ma quando si parla di trading o posizione long che cosa si intende?
A differenza di quanto si potrebbe credere con una sommaria traduzione con trading long in realtà si intende la scelta in cui nell’aprire la posizione si raggiungerà un guadagno se lo strumento finanziario scelto salirà di prezzo.
Differenza tra le azioni e i derivati
A prescindere dal letterale significato il trading long position o short position può essere utilizzato tanto nelle strategie sulle azioni che sui vari tipi di derivati. La differenza sta solamente sul fatto che comprando degli assets reali e non derivati si acquista realmente il titolo, mentre quando si fa una scelta di trading long su derivati si acquista una “direzione” o trend.
Ma nella sostanza, per entrambe le situazioni, l’assets dovrà aumentare di valore o di prezzo entro la scadenza prevista dall’operazione quando questa è indicata (come ad esempio per i Cfd, le opzioni binarie e gli altri derivati che presentano delle scadenze), a meno che non vi sia anche la possibilità di chiudere le posizioni prima. Quindi nella forma non ci sono delle differenze per gli obiettivi, che si possono invece verificare per quanto riguarda il tipo di strategia che viene attuata.
Conseguenze nel forex
Il significato ed il relativo uso dei termini inglesi all’interno dei mercati finanziari cambia a volte in funzione del tipo di trading attuato. Ad esempio nelle operazioni di borsa normalmente le scelte o gli ordini di acquisto vengono indicati convenzionalmente con buy, mentre quelli di vendita con sell. Ma se entriamo nel trading sul forex allora verranno usati i termini long e short, dove long si usa per l’acquisto e short per la vendita. Tuttavia il funzionamento del forex avviene sul tasso di cambio che coinvolge una coppia di valute. Quindi quando ad esempio apriamo una posizione long sulla coppia di valute euro e dollari Usa (EUR/USD) noi acquistiamo in realtà euro “contro” dollari.
Per questa ragione non si usano i termini di buy o sell ma si parla di apertura di posizioni e si utilizzano definizioni del tutto differenti. Infatti, tornando all’esempio EUR/ USD quando apro una posizione long significa che apro una posizione di acquisto sull’euro ma allo stesso tempo vendo i dollari americani. Se usassi semplicemente la parola ‘acquisto’ allora si creerebbe confusione sul tipo di funzionamento di questo assets, o di qualsiasi altra coppia di valuta.
Nel particolare se il prezzo dell’euro sale allora chiudo la posizione in guadagno, poiché il tasso di cambio tende a crescere in funzione del valore che si trova al numeratore, ovvero l’euro, che sto acquistando (mentre il valore che è al denominatore, ovvero il dollaro USA che vendo sta scendendo di prezzo).
Entrata, Uscita e mantenimento delle posizioni
Le strategie, che si avvalgono comunque dell’uso di indicatori e grafici, servono per aiutare i traders a scegliere il momento in cui dovrebbero entrare nel mercato, e quello in cui è meglio uscirne. Ovviamente queste scelte vanno fatte a seconda che si voglia guadagnare con una posizione long, perché si ritiene che il trend sarà rialzista oppure con una short perché si è convinti dell’esatto contrario. In alcuni casi saranno aperte contemporaneamente entrambe le posizioni, ma ovviamente scegliendo assets differenti, così da utilizzare strategie di copertura del rischio oppure per una mera logica di diversificazione.
Quando si decide di entrare con una strategia di trading long si devono avere dei chiari segnali che il trend sarà rialzista, usando il giusto indicatore che a sua volta va usato come riferimento in funzione del tipo di assets scelto e del tipo di strategia che si intende utilizzare (scalping, ad alta velocità, con time frame più lunghi ma intraday, ecc).
In generale, ad esempio nel forex, si aprirà una posizione long se riteniamo che la prima valuta nel rapporto di cambio (ovvero quella che viene prima e che quindi sta al numeratore) è (e sarà) quella più forte in quel momento rispetto a quella che si trova al denominatore. Per gli altri assets, specialmente nel caso dei derivati, molto più semplicemente si ritiene che si è aperta la fase di un trading rialzista.
Per la durata del mantenimento della posizione prima di chiuderla, il tutto dipende dalla forza con cui il trend si afferma, ed anche dall’ingresso che scegliamo: se si sceglie di entrare ai primi segnali allora si hanno maggiori rischi di andare incontro a falsi segnali, ma in caso di trend ‘realmente’ rialzista le possibilità di guadagno salgono proprio come valori che possono essere raggiunti. Se invece siamo più prudenti e scegliamo di entrare quando il trend si è affermato ed è stato anche confermato, abbiamo meno rischi che questo sia frutto di falsi segnali, ma allo stesso tempo riusciremo a guadagnare in misura minore così come avremo meno possibilità di mantenere la posizione aperta per un periodo più lungo.
Conclusioni
Ci sono degli errori che non vanno mai commessi. Tra questi i più comuni sono spesso dettati da convinzioni superficiali che vengono radicalizzate nelle strategie personali. Tra le più frequenti troviamo la convinzione che il trading long deve presupporre delle scelte di lungo periodo (aspetto previsto solo nel caso del long term). Invece bisogna sempre rimanere ancorati all’evoluzione del trend, per cui bisogna essere pronti a chiudere prontamente le posizioni quando si ravvisano segnali di cambio tendenza.
Un altro errore che si commette è quello sulla specializzazione delle strategie di trading long. Il fatto che con il forex ed i derivati si possa guadagnare sia se il trend è in salita che in discesa, scegliendo solamente la giusta direzione su cui muoversi, spinge alcuni traders a specializzarsi verso una direzione. Quindi chi apre posizioni di trading long lo fa sempre quando lo ritiene opportuno, senza mai prendere in considerazione anche l’ipotesi opposta, ovvero quella della posizione short quando il mercato lo permette. Attenzione: in questo modo si ha poca flessibilità e soprattutto si pecca di grande discontinuità.