La marginatura o leva (leverage) nel forex
Prima di iniziare ad operare sul mercato Forex è necessario capire il concetto di “margine” ed effetto leva (leverage).
Il margine è un deposito che il trader deve mantenere sul suo conto per poter operare sul mercato. In pratica possiamo considerare il margine come una garanzia del broker contro potenziali perdite. Ancor più nel particolare il margine iniziale (initial margin) è la somma necessaria per aprire un conto presso un broker ed iniziare ad operare.
Dobbiamo ora capire come il concetto di margine sia strettamente legato a quello di “effetto leva”, anche perché l’effetto leva è il meccanismo che permette al trader di poter controllare una posizione di importo superiore rispetto al capitale effettivamente investito.
Uno strumento essenziale ma anche rischioso. Infatti, se da una parte la leva permette di aumentare potenzialmente i profitti, allo stesso modo espone il trader a maggiori perdite, che tuttavia non possono eccedere il ‘margine’ ovvero la copertura di questo rischio. Andiamo per prima cosa quindi a capire come funziona la leva, e come bisogna valutarla per poterla gestire.
Come funziona?
Osserviamo il funzionamento dell’effetto leva aiutandoci con un esempio pratico. Ammettiamo di aver aperto un conto presso un broker con una leva di 100:1 (100 a 1) questo vorrà dire che con un deposito (margine) di 1000 dollari possiamo controllare una posizione di 100.000 dollari.
Come evidenziato all’inizio in questo modo è possibile amplificare i guadagni ma allo stesso tempo le perdite. Entriamo ancora un po’ di più nel dettaglio e supponiamo di avere 100 euro da investire su un titolo per il quale ci si attende un rendimento o una perdita del 20% e di non voler utilizzare l’effetto leva.
Questo implica che nel caso di un guadagno, investendo i 100 euro avremmo sulla carta un ritorno complessivo di 120 euro (100 il capitale investito e 20 euro di guadagno vero e proprio). Se invece si verifica il rischio di perdita allora ci torneranno come soldi solo 80 euro (100 euro investiti meno 20 euro di perdita).
Però noi possiamo investire ‘di più’ usando la leva. Che cosa significa? Supponiamo di poter sfruttare una leva di 1:10. Se noi usassimo tutta la leva a disposizione avremmo un investimento complessivo di 1000 euro (100 euro di capitale moltiplicato per la leva pari a 10).
Questo che cosa comporta? Che nel caso di guadagno noi avremmo 1200 euro di ritorno che in realtà si riducono a 300 euro. 900 euro li dobbiamo infatti ‘restituire’ perché sono frutto dell’uso della leva, quindi di fatto io riprenderò 100 euro di capitale più 200 euro di guadagno.
E in caso di perdita?
Ma se invece di guadagnare andassimo in perdita? Con la leva investendo 1000 euro, in caso di deprezzamento del 20% mi tornerebbero indietro 800 euro (1000 euro investiti meno 200 euro di perdita). Ma io devo restituire i 900 euro della leva, per cui mi ritrovo con una perdita ulteriore di 100 euro. In entrambi i casi quindi è come se la perdita e il guadagno atteso, anziché essere pari al 20%, a causa dell’uso della leva, arrivassero al 200%.
Vantaggi e svantaggi della leva
Il vantaggio principale è legato soprattutto alla possibilità di poter mantenere elevata liquidità poiché investiamo somme minori a quelle che poi vengono utilizzate (dove però si deve considerare anche il ‘margine’ che il broker trattiene a copertura dell’investimento). Lo svantaggio primario risiede invece evidentemente nella difficoltà di poter valutare bene l’effetto delle leva soprattutto in caso di perdita anche perché la leva può essere cumulata/ampliata attraverso altre scelte, creando un effetto domino che può sfuggire da ogni controllo.
Proprio per limitare questi rischi ricordiamo che oggi (Data rilevazione: 2 aprile 2020) con le nuove normative la leva massima è di 1:30 per i clienti non professionali e che per alcuni assets, come ad esempio le criptovalute, è anche di molto inferiore. I traders occasionali sono infatti quelli che fanno più fatica nel riuscire a gestirla al meglio focalizzandosi spesso solo sul margine, cioè sulla somma investita (che nel nostro esempio erano i 100 euro). E’ invece essenziale considerare la posizione totale (nell’esempio precedente i 1000 euro investiti con i 900 ottenuti tramite leva) in modo da poter avere sott’occhio sia i possibili guadagni che i rischi.
Quali sono i prodotti ‘a leva’
Il Forex viene associato all’uso della leva finanziaria, ma in realtà esistono numerosi strumenti finanziari che ne prevedono l’impiego tanto da interessare quasi tutti i mercati. Per la precisione oltre al mercato valutario troviamo infatti: ETF, futures e i CFD.
Il ‘caso’ dei barrier
Nel novero degli strumenti finanziari con cui è possibile utilizzare l’effetto leva non mancano inoltre prodotti che appartengono alle nuove generazioni di prodotti finanziari, come il caso delle barrier. Parliamo di opzioni caratterizzate da un livello di chiusura, ovvero il knock-out, che se viene raggiunto porta alla chiusura in automatico della posizione aperta.
Le barrier, alla pari delle opzioni tradizionali, possono essere Put o Call il che permette a un investitore di muoversi nella giusta direzione indipendentemente dal trend che è stato imboccato dal sottostante, potendo scegliere la strada del ‘compra’ se si suppone un trend positivo o quella del ‘vendi’ se ipotizza un trend negativo. Vediamo comunque che il funzionamento del knock-out è come lo stop loss garantito che viene scelto dal trader. Per la precisione più il livello di knock-out è lontano dal sottostante e più la leva è bassa, e viceversa (più è vicino e più è alta la leva).
Al 2 aprile 2020 questa opportunità è offerta da alcuni broker autorizzati come ad esempio IG.com che tra i principali vantaggi evidenzia i seguenti punti:
- elevata flessibilità;
- rapporto 1 a 1 tra il prezzo del mercato ed il sottostante scelto;
- maggiore controllo su leva e rischio. Il rischio di perdita è infatti limitato al premio pagato in anticipo.
(Fonte: sito ufficiale Ig.com)