Broker leva alta 2020: quali alternative sicure?
Se siamo alla ricerca di un broker con la leva alta per fare trading, ovvero quelle piattaforme che permettono di usare una leva finanziaria molto elevata, ci stiamo orientando sui broker che non sono Esma. Non rientrano quindi sotto il controllo della massima autorità europea per la tutela e il controllo sugli investimenti e trading, acronimo di European Securities and Markets Authority.
Questo perché rispetto ad alcuni anni fa, quando si potevano trovare broker forex con leve altissime anche alle nostre latitudini, dal 2018 sono stati introdotti dei limiti (entrati in vigore proprio nell’estate di quell’anno). Si tratta di un provvedimento introdotto dall’Esma per tutelare i traders che non rientrano nella categoria professionisti (per i quali è invece cambiato poco e non per quanto riguarda l’uso della leva finanziaria), ovvero i trader definiti al dettaglio o retail.

Per questi ultimi infatti è stata vietata l’offerta di opzioni binarie e sono state abbassate le leve accessibili, anche su Cfd oltre che per il Forex (in caso di assets particolarmente volatili come le criptovalute possono ridursi anche a valori pari a 1:2). Ribadiamo che si tratta di limiti che non sono imposti dai broker, ma che sono stabiliti dalla disposizione dell’Ente preposto e per questa ragione tutti i broker rimangono entro quei valori. Per questa ragione ha senso spendere tempo a cercare broker con leva alta solo se siamo fuori dalla regolamentazione Esma.
Come trovare broker non Esma?
Considerato che la regolamentazione dell’Esma, che è un’autorità europea, si applica ai broker con sede nella zona europea, per trovare broker che non sono assoggettati alla disciplina apposita si deve guardare oltre i confini europei. Questi broker possono quindi offrire la possibilità di fare trading su opzioni binarie (ovviamente se non sono vietate nel Paese di residenza del trader) oltre che leve massime senza i limiti imposti dall’Esma stessa.
Se ci si interroga sul fatto se sia legale investire con questi brokers, la risposta è affermativa ma ovviamente si deve rinunciare a quella parte di tutela che non può essere garantita venendo meno gli obblighi previsti dalla normativa vigente in europa. E’ comunque possibile affidarsi agli enti e alle autorità che vigilano nel Paese di residenza del broker stesso. Tutti aspetti che si devono valutare con molta attenzione e cautela e che di solito comportano opinioni non del tutto favorevoli a fare una scelta di questo tipo.
Comunque se si decide di seguire questa strada è bene optare per broker che siano regolamentati dalle massime autorità competenti nel loro Paese. Tra le più note abbiamo:
- ASIC: Australian Securities and Investments Commission;
- CFTC: Commodity Futures Trading Commission;
- SFC: Securities and Futures Commission;
- FMA: Financial Markets Authority.
Non sono inoltre da prendere in considerazione broker europei che non rispettano il regolamento dell’Esma (Attenzione alle truffe).
L’effetto leva: superare i limiti per i retail
I limiti imposti dall’Esma, validi solo per gli utenti classificati come retail, sono:
- 30:1 che si applica per le coppie di valute principali, cioè quelle che comprendono il dollaro Usa (per esempio EUR/USD).
- 20:1 applicato per le coppie di valute secondarie, ovvero quelle che non comprendono il dollaro Usa (per esempio EUR/CHF), per l’oro e per i principali indici azionari mondiali;
- 10:1 applicato per le materie prime e gli indici azionari non principali;
- 5:1 applicato ai titoli azionari;
- 2:1 per le criptovalute.
Quando ci si registra presso un broker Esma si viene classificati in automatico come retail, per cui si è sottoposti a questi limiti. Tuttavia si possono superare le soglie se si ottiene il passaggio alla classificazione come utenti professionali. Per farlo bisogna possedere competenze e conoscenze (o anche esperienze che devono essere dimostrabili) e bisogna farne apposita richiesta (generalmente si compila una domanda scritta ma si deve seguire la procedura prevista da ciascun broker).
Una volta ottenuto l’upgrade ad utente professionale si eliminano automaticamente le soglie retail e si passa all’applicazione della leva massima prevista da quel broker. Qui possiamo trovare delle differenze rimesse alle politiche di scelta di ciascun broker (alcuni possono proporre una leva massima di 1:200 altri una leva più alta, per esempio 1:500).
L’altra alternativa, che non impone la necessità di poter essere considerati professionali, è quella di evitare broker Esma, come già detto e spiegato in precedenza. Ma attenzione, oltre ai rischi già evidenziati questi broker possono prevedere forme di finanziamento. Cosa significa? Che questi intermediari possono prevedere la possibilità di indebitarsi da parte del trader, cosa che, in caso di scelte di trading che non vanno nella giusta direzione, capiterebbe in maniera ‘esponenziale’ quando la leva aumenta.
Prima di iscriversi bisogna verificare questi aspetti perché si potrebbe non avere alcuna protezione in caso di saldo negativo, cosa che invece non è possibile per legge nei broker Esma.

Perché andare su leve molto alte?
L’uso di una leva alta ha senso per chi fa scalping, ma bisogna saperla usare bene. A volte si cade nell’errore di considerare le leve alte solo in senso positivo, ma non si può ignorare che hanno lo stesso effetto di moltiplicatore anche in senso negativo. Ribadiamo infatti che le disposizione dell’Esma sono nate in primis per proteggere i traders che hanno poca esperienza. Questi statisticamente sono una buona fetta degli investitori online e per questo possono rientrare nella fascia di traders che subiscono maggiori perdite.