Nem: quali sono le differenze dalle altre criptovalute
Tra le prime 50 cryptocoin del 2020 troviamo anche quella chiamata Nem. In realtà con questo nome non è indicata la criptovaluta ma tutta la struttura che prevede l’uso della criptomoneta denominata XEM.
Nem è infatti l’acronimo di New Economy Movement ed è nato in origine da un fork sulla blockchain NXT. Successivamente la community ha preso la decisione di adottare un codice sorgente nuovo, sviluppando la struttura di Nem da zero. Il lancio della versione ‘rinnovata’ in formato beta è avvenuto precisamente il 25 giugno 2014, e poi dopo circa 9 mesi, il 31 marzo 2015, è stata rilasciata la struttura definitiva. Oggi Nem ha un numero di Xem circolante pari a 8.999.999.999 unità, e una capitalizzazione complessiva di €261.275.922 euro (ovvero 40.498 Bitcoin).
(Fonte: Coinmarketcap – Data: 5 gennaio 2020)
Di cosa si tratta
A gennaio 20120 l’ecosistema Nem è strutturato su tre entità che sono:
- la NEM Foundation (la Fondazione del New Economy Movement), che si occupa dello sviluppo e della sicurezza del sistema (che comunque sfrutta anche il sistema dell’approvazione da parte degli utenti che la utilizzano);
- la NEM Blockchain (una Blockchain aperta e scalabile);
- la XEM (che è la criptovaluta).
A livello di piattaforma, la stabilità è garantita dall’uso dell’algoritmo Eigentrust ++, mentre come privacy, è la struttura da blockchain che garantisce standard molto elevati. Grazie all’uso dello “Smart Asset” (open source intelligente e personalizzabile), si possono inoltre sfruttare elementi di flessibilità per rendere la struttura più in linea con le proprie necessità di utilizzo.
Può essere usata con quasi tutti i linguaggi di programmazione, grazie alla perfetta integrazione della blockchain con qualsiasi sistema si utilizzi. In quest’ottica chi vuole sviluppare app tramite Nem può farlo accedendo direttamente con le API. Non solo in questo caso si ha a disposizione sia un server dedicato che la possibilità di usare server esistenti. Le transazioni sono elaborate tramite il passaggio in vari nodi che eseguono il software core di NEM. Per la conservazione dello XEM si possono usare i wallet abilitati, oppure scaricare quello ufficiale.
Innovazioni che la caratterizzano
La piattaforma Nem, come detto nasce da un fork, ma in realtà ad oggi presenta una struttura che regala ai suoi fruitori elementi fortemente innovativi. Tra questi troviamo il Proof of Importance: si tratta di un nuovo algoritmo che usa la teoria della rete per attribuire una valutazione dell’importanza di ciascun account nella blockchain. Il POI è innovativo sia rispetto ai Proof of Work (POW) che ai Proof of Stake (POS) usati generalmente dalle altre blockchain per distribuire le ricompense. Perché? Proprio nella distribuzione delle ricompense in quanto:
- il POW, distribuisce maggiormente a coloro che possono permettersi i più potenti array di elaborazione. Oltre a creare un ingiusto vantaggio rispetto agli utenti che non possono competere con questi mezzi più potenti, si ha anche un consumo eccessivo di energia, con conseguente danno all’ambiente ;
- il POS offre a sua volta un vantaggio ingiusto ai ‘raccoglitori di monete’, perché premia non chi fa circolare le coin ma coloro che le tengono in maggiore quantità e più a lungo nei propri wallet. La conseguenza è così scontata perché i più ricchi diventano sempre più ricchi e si disincentiva in modo progressivo la circolazione della criptomoneta. In poche parole tutti hanno un incentivo a risparmiare monete invece di spenderle.
Invece il POI attribuisce un ranking agli utenti in combinazione sia il numero di monete tenute nel wallet, che considerando il numero di transazioni eseguite, con un sistema di priorità assegnato anche alla qualità di suddette transazioni in funzione della fiducia via via ottenuta. I ranking più alti ottengono così maggiore distribuzione delle ricompense, incentivando quindi lo sviluppo di transazioni di qualità, ovvero che ottengono fiducia da parte degli utenti.
(Fonte: Coinmarketcap – Data: 5 gennaio 2020)
Funzionamento della raccolta
Per la raccolta si rimane in linea con il meccanismo di ‘estrazione’ ma è l’uso del Poi insieme al sistema della Raccolta delegata a fare la vera differenza. Per quanto riguarda il meccanismo della raccolta delegata, questa prevede la possibilità di collegare il proprio pc a un nodo remoto, ‘prestandogli’ il proprio ranking così da aumentare la sua possibilità di ‘raccogliere’ il nodo stesso.
Il risultato di queste due novità (raccolta delegata e POI) ha un impatto positivo sull’ambiente (meno energia e quindi meno inquinamento) ma anche sul portafoglio dei minatori che non devono pagare pesanti bollette proprio per alimentare i propri Pc. Infatti è possibile, ad esempio con la raccolta delegata una volta fatto il collegamento, continuare con l’attività di raccolta anche con Pc spento.
Non solo, una volta che si ‘raccoglie’ un blocco avviene la conferma di tutte le transazioni effettuate in quel blocco, e quindi lo si aggiunge in modo permanente alla blockchain, e si riscuotono automaticamente tutte le commissioni di transazione avvenute sempre in quel blocco. In questo modo, tramite la conferma e il consenso delle transazioni si chiude il cerchio del sistema di controllo e quindi della sicurezza. Il saldo minimo per poter iniziare la raccolta è fissato al momento a 10 mila XEM, ma si tratta di un importo che potrebbe subire delle modifiche con l’andare del tempo.
(Fonte: Coinmarketcap – Data: 5 gennaio 2020)
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