Come funziona nel forex il pivot point trading
La capacità di saper dare un “senso ai pivot point” per chi vuole fare trading nel forex e negli altri derivati, rappresenta un requisito fondamentale per poter fare investimenti profittevoli. Infatti il sapere interpretare il grafico dei supporti e delle resistenze, e il riuscirlo a combinare con altri indicatori, all’interno delle varie strategie, è una condizione fondamentale, tanto per i traders esperti che per quelli con meno esperienza, soprattutto per la definizione dei punti di ingresso e di uscita, e l’uso degli strumenti di gestione del rischio (come ad esempio il posizionamento degli stop loss).
Cosa sono e come si fa il calcolo?
Il pivot point rappresenta un “livello” di prezzo (da qui è automatico capire perché siano importanti nelle scelte di trading). Questo viene ottenuto tramite un semplice calcolo matematico, che sfrutta la seguente formula:
- Prezzo massimo del giorno precedente: X
- Prezzo minimo del giorno precedente: Y
- prezzo di chiusura giorno precedente: Z
- quindi avremo: X + Y + Z = K
- il valore di K va diviso per 3
Quindi il pivot point rappresenta un livello di prezzo medio della quotazione del giorno precedente.
Questo a livello grafico viene rappresentato da una linea retta, parallela alla linea delle “ascisse”, generalmente rappresentata in verde.
La formula per il calcolo dei pivot point oggi non è necessario impararla perché tutte le piattaforme dei broker affidabili offrono il calcolo automatico di questo livello di prezzi. Oltre alla linea dei pivot point bisogna andare a considerare le linee delle resistenze e dei supporti. Infatti da solo il livello del prezzo dei pivot point non ci fornisce delle informazioni particolarmente utili, mentre il discorso cambia se viene considerato alla luce dei movimenti che il prezzo ha all’interno delle linee di supporto e resistenza. Queste valutazioni hanno carattere oggettivo, in quanto un grafico che si riferisce allo stesso timeframe avrà lo stesso peso e significato per tutti coloro che lo usano, ma anche carattere oggettivo in quanto le considerazioni fatte assumeranno un peso diverso all’interno della strategia che ciascun traders ha definito.
Questo discorso deve far capire l’importanza che hanno le correlazioni tra: scelta del timeframe, del tipo di strategia e pivot point considerati. Indubbiamente come indicazioni perdono il proprio valore se si usano degli orizzonti molto ampi (ad esempio superiori alle 4 ore), mentre le indicazioni che forniscono aumentano di importanza nelle strategie più brevi, fino ad arrivare allo scalping.
A cosa servono?
Nelle scelte di trading che usano i pivot point si usano anche altri indicatori a sostegno delle proprie scelte di investimento. Tuttavia le indicazioni che offrono, insieme a resistenze e supporti sono interessanti e piuttosto chiare ad esempio nelle inversioni di trend oppure per le fasi di mercato laterale. L’approccio grafico, e la semplicità di comprensione che li caratterizza rende i pivot point non solo molto utilizzati ed apprezzati, ma anche essenzialmente funzionali.
Ovviamente hanno dei limiti come tutti gli altri possibili indicatori, che nel caso specifico sono legati al fatto che sono legati a dati “storici” e quindi in qualche misura ormai anche del tutto superati. Quindi non va considerato un metodo infallibile, ma va impiegato con il giusto approccio critico.
Metodi di “trading”
- Breakout trade: si tratta di un metodo semplice da utilizzare, che prevede l’impiego dello stop loss e un ingresso nel mercato abbastanza chiaro. Il metodo funziona soprattutto se il prezzo di ingresso è abbastanza lontano dalla linea di supporto o di resistenza. A livello operativo dovremmo controllare che: l’apertura del prezzo sia al di sotto del pivot point, per cui possiamo supporre che ci sarà un trend a ribasso. Dobbiamo attendere che questo venga confermato dalla rottura del supporto.
- Se si verificasse allora potremmo entrare ponendo il target a livello del supporto (S1) e posizionando lo stop loss al di sopra del range che vediamo formarsi sempre al di sotto della linea dei pivot point, mentre l’ingresso deve essere scelto comunque al di sotto del range stesso;
- Pullback trade: il sistema che sfrutta l’attenzione sulla forza del trend come nel caso della strategia Pullback è molto utile quando si fa il pivot point trading. Generalmente si usa quando dopo la rottura ad esempio del primo supporto c’è un’inversione del trend, che poi torna nuovamente a scendere. In questo caso lo stop loss va posizionato sopra al pullback mentre il target andrebbe posto sul secondo supporto (o resistenza). Può ovviamente accadere che tale punto non venga raggiunto dal trend;
- Macd e moving average: questi indicatori possono essere usati nel pivot point trading per confermare il breakout trend. Non bisogna però cadere nell’errore di uso per scegliere il punto di ingresso. Per la scelta dei punti di stop loss e livello di target ci sono grandi differenze a seconda del timeframe scelto e della strategia che si sta mettendo in atto.
Queste sono quelle che rientrano nelle strategie più semplici da mettere in atto. Ovviamente ce ne sono anche altre, specialmente quando si vanno ad adottare strategia avanzate, e che comunque presentano le stesse criticità che abbiamo già detto sopra a livello di affidabilità e infallibilità.
Strategia conservativa o aggressiva?
Quando si verifica un punto di rottura in pratica si possono avere tre situazioni:
- il breakout è un falso segnale, poiché il trend riprenderà nella stessa direzione;
- si tratta di una vera e propria inversione di trend;
- si apre una fase laterale di mercato.
Escludendo quest’ultima ipotesi, che impone quasi sempre l’adozione di una strategia conservativa e attendista, nelle prime due ipotesi saremo chiamati a dover scegliere il tipo di atteggiamento e la reattività nell’ingresso e uscita dal trend. Per evitare di non riconoscere un falso segnale, gli indicatori che danno informazioni chiare sulla forza del trend sono molto utili, e in caso di conferma positiva allora bisognerebbe entrare in modo aggressivo per non perdere il guadagno sull’intero trend.
Se invece non abbiamo indicazioni chiare in questo senso è meglio essere conservativi e aspettare un’indicazione più chiara. Il discorso ovviamente va fatto anche in funzione del tipo di trading che adottiamo e della velocità di entrata e uscita dal mercato.
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